VENEZIA

A Venezia, i Pasini, anche se non fregiati di nobiltà, hanno origini antiche.

Già nel 1350 si narra di un certo Fra Paxino, quando, alla morte di Fra Pietruccio successe nel Priorato della Pietà tale Fra Paxino, o Pacino, o Pacifico, francescano, il quale, fedele alle disposizioni del pio istitutore, passò alla elezione dei due Gastaldi delle rispettive confraternite. Avvenne che alcuni litigi si verificassero tra le Consorelle della Scuola di Santa Maria dell’Umiltà e i Confratelli di quella di San Francesco della Vigna; e che perciò al Castaldo di questa confraternita venisse l’idea di trasferire il proprio sodalizio dalla Chiesa di San Francesco all’altra Chiesa francescana di Santa Maria Gloriosa dei Frari.

 

Successivamente ci è noto che nel sedicesimo secolo, nelle case nove a Santo Moyse, viveva Maffeo Pasini. Tipografo attivo, lavorò soprattutto in società con Francesco Bindoni il vecchio, suo figliastro. Maffeo morì nel 1551 o nel 1552. Di seguito elenco alcune delle sue pubblicazioni:

Giorgio Georgii Anselmi nepotis Epigrammaton libri septem. Sosthyrides. Peplum Palladis. Aeglogae quattuor. - (Venetiis : Mapheus Pasinus impressit, 1528 mense septembri).

Ludovico Ariosto, Orlando furioso di messer Lodouico Ariosto con la giunta, nouissimamente stampato e corretto. Con una apologia di m. Lodouico Dolcio contra ai detrattori dell'autore, et un modo breuissimo di trouar le - [Venezia] : appresso Mapheo Pasini, 1535 (Impresso in Vinegia : appresso di Mapheo Pasini, & Francesco di Alessandro Bindoni compagni, negli anni del Signore 1535).

Ludovico Ariosto, Orlando furioso di messer Ludouico Ariosto con la giunta nouissimamente stampato e corretto. Con vna apologia di Ludouico Dolcio contra ai detrattori dell'autore ... Aggiuntoui vna breue espositione d - [Venezia] : appresso Mapheo Pasini, 1540 (Impresso in Vinegia : appresso di Mapheo Pasini, & Francesco di Alessandro Bindoni compagni, 1540).

Eustachio Celebrino, Il successo de tutti gli fatti che fece il duca di Barbone [sic] in Italia ... con la presa di Roma. Per Eustachio Celebrino composto. - In Vinegia: per Mapheo Pasini nelle case noue a santo Moyse, 1534.

Lodovico Dolce, Cinque primi canti di Sacripante di messer Ludouico Dolcio. - [Venezia] : appresso Mapheo Pasini a langelo Raphael a san Moyse, 1535 (In Vinegia : appresso di Francesco Bindone, e Mapheo Pasini compagni, 1535 il mese d'aprile).

Vergilius Maro, Publius Virgilii Moretum, Ouidii Nux, summa cum diligentia castigate atque impresse. - (Venetiis : in aedibus Maphei Pasyni, 1525 mense Septembri).

La historia del pescatore como trouo uno pesse che parlo & li dette tre gratie cosa nuoua. - [non prima del 1525] ([Venezia] : per Mapheo Pasini a san Moyse).

Successivamente, sempre a Venezia, troviamo dei libri editi da Luciano Pasini (“Tractatus Locati et Conducti in Quo” d. Vincentio Carogio Tudertino nell’anno 1592) e da Agostino Pasini (“Dell’Historia d’Italia” di M. Francesco Guicciardini, nell’anno 1623).

 

Questo significa con molta probabilità che i Pasini di Venezia erano famosi soprattutto come editori e probabilmente questo lavoro si era tramandato da padre in figlio.

 

Negli anni 1646 - 47, sempre a Venezia, si narrano le vicende dell’illustre ed antichissimo cittadino veneto Pasin Pasini. Nel libro “Secrets d’etat de Venise”, Tomo primo, edito a New York oltre trecento anni più tardi, nel 1968, sono riportate diverse lettere, tra cui alcune del Pasini.

Per farci un’idea riportiamo solo una parte della prima:

“Agosto 1646 - Illustrissimi et Eccellentissimi Signori Inquisitori di Stato.

Chi è nato sotto il cielo di questa Serenissima Republica è obbligato proffondere il sangue, la vita, e le sostanze in servigio di questo Serenissimo Dominio, et imparticulare nelle presenti pubbliche occorenze, dove si tratta della conservazione di tutto questo religiosissimo Stato. La divotione, che vive impressa nel cuore di me, Pasin Pasini, antichissimo cittadin veneto, mi obbliga a far tutte le dimostracioni possibili per render una piena testimonianza dell’amore, che porto alla mia cara Patria et però applicando anche io l’animo alli presenti urgenti affari, ho fra me stesso compreso, che la strada sicura per recider la guerra col Turco sarebbe levar la vitta al medesimo...”

 

Proseguendo cronologicamente, ritengo opportuno citare Bernardo Pasini, veneziano, nato probabilmente prima del 1800 e morto nella sua Venezia il 26 novembre 1873. Bernardo è noto per essere fondatore assieme a Giacomo Massaggia dell’Arciconfraternita di San Cristoforo e della Misericordia di Venezia. Di cosa si occupava tale associazione e come è sorta?

C’è da premettere che sin dai tempi remoti, Venezia contava numerosi cimiteri, di piccole dimensioni, sparsi per la città, accanto alle chiese, ed ancor oggi rimane in alcuni campi, calli e campielli, l'appellativo di "Campo dei morti", "Calle del cimitero", "Campiello dei morti". Più tardi fu introdotto l'uso di seppellire i morti anche all'interno delle chiese e perfino nei chiostri dei vari conventi.

Le ossa che derivavano dalle esumazioni dei piccoli cimiteri cittadini erano poi depositati nell' isola di S.Arian, nella laguna nord, tra Burano e Torcello, facente parte un tempo della grande isola di Costanziaco; l’isola di S.Ariano prende anche il nome di Ossario. Qualcuno sostiene che l’area cinta da mura e destinata ad Osario non fosse altro che parte della vicina isola di S.Maffio, impropriamente chiamata S.Arian.

L'usanza di seppellire i morti nei piccoli cimiteri rionali della città perdurò fino ai primordi del secolo decimo nono, fino a quando cioè Napoleone, con decreto N. 261 del 7 dicembre 1807, ordinò che per tutto il Regno Italico si provvedesse a costruire dei cimiteri, lontani dai centri abitati, soprattutto per ragioni di igiene pubblica.

A tale decreto dovette adattarsi pure Venezia, provvedendo alla scelta del luogo più adatto per la costruzione di un cimitero cittadino.

Dopo varie proposte fatte dalla Municipalità veneziana al Governo del Regno Italico, fu designata dapprima l'isola di S.Cristoforo della Pace, abbandonata nel 1806 dai monaci Agostiniani e ridotta a quartiere militare e, dopo sette anni, riscontrando che lo spazio di quest'isola era troppo ristretto per una popolazione di più di centomila abitanti, fu unita la vicina isola di S.Michele, abbandonata dai Monaci Camaldolesi. Successivamente tutto il cimitero comunale di Venezia prese il nome da questa seconda isola.

Allorché nel luglio 1813 si iniziò a dare sepoltura ai defunti nell'isola di S.Cristoforo, i veneziani subirono con molto dispiacere l'interdizione che toglieva loro l'opportunità giornaliera di soddisfare al pio affetto che nutrivano per i loro cari. Pochissimi si recavano in quell'isola a pregare sulle tombe; le sepolture non erano curate, quantunque fosse permesso di accedervi e di collocare una pietra con un’iscrizione che ricordasse quelli che vi riposavano.

Fu proprio in quell'epoca che due cittadini veneziani, Giacomo Massaggia e Bernardo Pasini, decisero di rendere "riverita ed onorata la dimora degli estinti" (così come si legge negli scritti dell'epoca), e dunque cominciando a fare un primo sopralluogo il 2 marzo 1824. Vi ritornarono con un gruppetto di devoti il 4 aprile dello stesso anno e così iniziarono e si infittirono le visite al cimitero. Si costituirono così in sodalizio proprio per suffragare ed accompagnare i defunti al cimitero. Ottennero ufficialmente il pubblico riconoscimento dall'allora Presidente della Commissione Municipale deputata ai lavori del cimitero, N.H. Antonio Co.Giovannelli, con l'autorevole sanzione che reca la data del 21 maggio 1824. Da quel giorno si iniziò a computare gli anni di esistenza di questo pio sodalizio.

Ma mentre il sodalizio fioriva (dopo neanche un decennio essa annoverava un migliaio di iscritti), l'ideatore di quest'opera, Giacomo Massaggia, moriva in pochi giorni, colpito da un morbo atroce, affidando l'opera al cofondatore Bernardo Pasini che continuò il suo lavoro sino al 26 novembre 1873, giorno in cui, a tarda età, lasciava anche lui questo mondo.

 

A Venezia, a San Silvestro, c’è un Campiello ed una fondamenta di nome Pasina. Il Gallicciolli dice che questo sito appellavasi anticamente «pantano», e cita un documento del  1182 ove trovansi le seguenti parole: «Damus ecclesiae S. Silvestri totas illas stationes vel cameras positas in supradicto confinio S. Silvestri, permanentes sub palatio et ecclesia in Panthano»... Aggiunge poi che«pantano» equivaleva presso i Veneziani a «piscina», donde poi formossi «pasina». E' lecito però sospettare in quella vece che il nome derivi da qualche famiglia Pasini, una delle quali si trova aver abitato in parrocchia di S. Silvestro. Giovanni Pasini q. Giuliano «della seda», domiciliato a S. Silvestro, fece il suo testamento in atti Giacomo Zambelli l'8 aprile 1528.

Nel 1744 «G. B. Tiepolo pittor» abitava in «Pasina» a S. Silvestro in una casa del «N. U. Nuzio ab. Querini». Tratto da: «Curiosità veneziane - ovvero Origini delle denominazioni stradali di Venezia» di Giuseppe Tassini.VIII edizione, 1970 - Filippi Editore Venezia. L'edizione di riferimento è la IV del 1887.

 

Un documento molto importante circa le origini dei Pasini a Venezia ci sono giunte dal manoscritto di Giuseppe Tassini  – CITTADINI VENEZIANI - Pasini - Varie famiglie. In esso troviamo scritto:

 

·         Una di esse venne da Lucca col setificio nel secolo XIV e forse da essa discese quel Giovanni Pasini q. Giuliano a sevico da S.Silvestro, il quale l’8Aprile 1528 fece il suo testamento in atti Giacomo Zambelli.

·         Un’altra famiglia aveva tomba a S. Giobbe.

G. Antonio

 

Benvenuto (test 26 Febbraio 1609, abitava al Traghetto di Murano in ca’ Lippomeni, Sepolto a San Giobbe nel 1610) in Angela Barera

  • Un’altra venne da Asolo

Gasparo

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Giovanni                           Cornelio

                                               Filippo Gasparo 1647- In Laura 1693

                                               Francesco 1719 –In Augusta Tomitan

                                               Bernardo 1747

  • Un’altra finalmente venne approvata cittadina originaria,

Simeone (di Zara)

Pasin in Cornelia Donato

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Simeone (ap 1545)               Pompeo                Vittore                     Giovanni

 

Pasin (prete)

 

A quest’utima famiglia forse appartiene quell’Ottonello Pasini, il quale nel 1542 era confratello della Scuola di  S. Marco, nonchè quel giuseppePasini q. Pietro, che sostenne pubbliche cariche nella guerra di Candia,e che pose tomba a se e suoi nel chiostro della vigla.

 

Presso l’archivio parrocchiale di San Luca Evangelista ho trovato i seguenti documenti riguardanti i Pasini residenti a San Luca:

 

Registro delle nascite - 18 Maggio 1782

Alberto Angelo figlio del Sig. Antonio Pasini figlio di Mattio e della Sig.ra Giustina Rosa del Sig. Pietro Paolo sua consorte, nato ieri.

 

Registro delle nascite - 24 Agosto 1811

Antonia Luigia Maria Angela figlia del Sig. Marco Pasini di Antonio, Farmacista, della Donzella Dipartimento Pò, e della Sig.ra Perina di Francesco Piazza Veneta, Giugali, nata il 16 Agosto alle ore 11 antimeridiane. Campo S. Angelo 3368.

 

Registro delle nascite - 11 Luglio 1813

Angela Anna Maria figlia del Sig. Marco Pasini di Antonio, farmacista e della Sig.ra Perina Piazza di Francesco, veneti, giugali, nata il dì 8 luglio alle ore sette antimeridiane. Campo S. Angelo 3368.

 

Registro dei morti - 13 giugno 1815

Antonia Pasini del Sig. Marco, Veneto, d’anni tre e mezzo, dopo venti giorni di decubito finì di vivere oggi alle ore 11 per febbre. Calle della Mandorla 3368.

 

Registro delle nascite - 6 dicembre 1816

Andrianna Luigia figlia del sig. Marco Pasini di Antonio, farmacista, e della sig.ra Perina Piazza di Francesco, veneti, giugali, nata il dì 4 dicembre al mezzogiorno. Campo S. Angelo 3368

 

Registro dei morti - 8 dicembre 1816

Andrianna Luigia figlia del sig. Marco Pasini e della Sig.ra Piazza, veneta, di giorni 4 morì in quest’oggi. Campo S. Angelo 3368

 

Registro delle nascite - 19 marzo 1821

Maria Enrica Giusizza figlia del sig. Marco Pasini farmacista e della sig.ra Perina di Francesco Piazza, giugati, nata il dì 15 marzo alle ore 3 antimeridiane. Campo S. Angelo 3368

 

Registro dei morti - 12 ottobre 1822

Maria figlia del sig. Marco Pasini e della sig.ra Perina Piazza Jugali, veneta ieri alle ore 8 pomeridiane dopo il decubito di giorni venti per febbre. Campo S. Angelo 3368

 

Registro dei matrimoni - 16 gennaio 1876

Matrimonio di Pasini Leopoldo con Rigotti Domenica.

 

Registro dei matrimoni - 3 febbraio 1893

Rassegnati i mandati di libertà e premesse le tre pubblicazioni, oggi tre febbraio 1893, ricevuto il motuo separato consenso per verba, da presenti, io D. Pietro Frattin parroco ho congiunto in Santo matrimonio Pasini Leopoldo del fu Vincenzo e della fù Rosa Cecchelin nato in Grizzo, diocesi di Udine il 14 gennaio 1837, vedovo in primi voti di Rigotti Domenica, domiciliato in questa parrocchia con Bracconi Rosa, figlia di genitori ignoti, nata in Loreto e battezzata il giorno 4 settembre 1850 nella chiesa di Santa Maria in Monte Morello di Recanati, nubile, cattolica.

 

Proseguendo le ricerche in Venezia e precisamente presso l’Archivio Storico sito in Campo la Celestia dove sono conservati dei registri anagrafici relativi agli anni 1805, 1811, 1856-57, ho voluto ricostruire i nuclei famigliari di tutte le famiglie Pasini residenti nella città lagunare negli anni 1805 e 1856. Nelle serie anagrafiche del 1805 troviamo 89 persone con questo cognome, tra loro diverse famiglie, omogeneamente dislocate nei sestieri della città, con mansioni differenti tra loro, troviamo saoneri, lavoratrici di calze, camerieri, lavoratori di canapa, una sarta, un tenore ed un maestro di musica. C’erano anche dei Pasini in stato di assoluta povertà. Le loro origini erano prevalentemente venete, anche se alcuni arrivarono da altri paesi, dalla provincia del friuli, da Padova, da Salò, da Brescia e da Chiavenna.

I dati del 1856, oltre che permetterci di accedere ai fogli famiglia, registrano una diminuzione del numero dei Pasini, solo 50. Tra questi troviamo un cavallerizzo originario di Pozzo, un venditore di combustibile, un maestro di scuola privata ed un calzolaio, Antonio, Figlio dell’omonimo Antonio nonchè futuro fratello di Francesco Lorenzo e Teresa.

LIBRO "LE FAMIGLIE PASINI"
LIBRO "LE FAMIGLIE PASINI"
LISTA EXCEL PASINI
LISTA EXCEL PASINI
LISTA TESTAMENTI PASINI IN VENEZIA
LISTA TESTAMENTI PASINI IN VENEZIA
FAMIGLIE BENETTI
FAMIGLIE BENETTI
FAMIGLIE CEOLA
FAMIGLIE CEOLA
FAMIGLIE FURLANETTO
FAMIGLIE FURLANETTO
FAMIGLIE PASTORI
FAMIGLIE PASTORI
FAMIGLIE PAVAN
FAMIGLIE PAVAN
FAMIGLIE PIERACCINI
FAMIGLIE PIERACCINI
FAMIGLIE TREVISAN
FAMIGLIE TREVISAN